Museo di Palazzo Pepoli Campogrande

Il Palazzo venne costruito a metà del Seicento per volere del conte Odoardo Pepoli, su un progetto di Francesco Albertoni e Giuseppe Antonio Torri. Le sale dell'edificio sono decorate, tra gli altri, dai celebri affreschi di Giuseppe Maria Crespi, del Canuti e del Creti, che offrono un panorama della pittura bolognese tra il Seicento e il Settecento. Il Museo espone le opere della Quadreria Zambeccari, una delle più prestigiose collezioni della città, risalente al Settecento.

Per volontà dei membri della famiglia, la raccolta rimaneva sempre a disposizione degli studiosi del settore o semplicemente di coloro che ne erano interessati. Venne stabilito, inoltre, che in mancanza di eredi, il patrimonio diventasse pubblico; infatti, nel 1883 venne acquistato dalla Pinacoteca Regia. Tra le opere della scuola emiliana si trovano quelle di Crespi, Ludovico Carracci, Guercino, Franceschini, Creti e altri ancora. Non mancano anche esempi della pittura veneta, fiorentina, genovese e napoletana come i dipinti di Tiziano, Langetti, Strozzi, Piazzetta e Palma il Giovane. Rilevante anche il nucleo di opere di arte fiamminga e le icone bizantine.



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