Galleria Nazionale dell'Umbria

Galleria Nazionale dell'UmbriaLe sue origini si intersecano con la nascita dell'Accademia del disegno, che intorno alla seconda metà del XVI secolo aveva sede nel Convento degli Olivetani a Montemorcino, nella quale vennero raccolti una prima parte di disegni e dipinti.

A causa della soppressione degli ordini religiosi imposta dapprima dall'Impero napoleonico e poi dal Regno d'Italia, tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX, il materiale raccolto aumentò notevolmente in quanto le opere artistiche di maggior pregio passarono in proprietà allo Stato, andando così ad integrare (quando non furono disperse tra i musei di tutto il mondo) la raccolta dell'Accademia.

Nel 1863 fu istituita una pinacoteca civica intitolata a Pietro Vannucci, ma il problema a quel punto era quello di trovare una sede adeguata per tutto il materiale raccolto. Nel 1878 la pinacoteca lasciò la vecchia sede dell'Accademia e fu trasferita al terzo piano del palazzo dei Priori.

Ampliata con acquisti e donazioni, nel 1918 assunse la denominazione di Regia Galleria Vannucci. Nel corso degli anni sono stati ricavati nuovi spazi espositivi, concessi in uso dal Comune e l'esposizione museale odierna è organizzata in sequenza cronologica e articolata per scuole.

Le opere sono esposte in ventitré sale e suddivise in sette sezioni o periodi storici.

E la più completa raccolta umbra di opere comprese tra il ’200 e l’800, di provenienza perlopiù ecclesiastica.

Tuttavia lo stretto rapporto che legò la vita religiosa a quella civile per tutto il Medioevo e l’età moderna rende il percorso museale come una delle testimonianze artistiche più alte sia della storia regionale, che di quella nazionale.

Le tendenze artistiche dei secoli XVII e XVIII sono rappresentate da artisti come Orazio Gentileschi, Pietro da Cortona, Valentin de Boulogne, Pierre Subleyras, Antonio Amorosi e Corrado Giaquinto.

Nella Pinacoteca sono inoltre organizzate diverse sezioni speciali, di raccolte di tessuti, documenti e carte topografiche, e un Tesoro di oggetti preziosi provenienti da musei civici e da chiese perugine.

Sono da ricordare le opere di protagonisti dell’arte medievale e rinascimentale, come il Maestro di San Francesco, Arnolfo di Cambio, Duccio di Buonin segna, Gentile da Fabriano,Beato Angelico, Piero della Francesca.

Molti i capolavori di Pietro Vannucci detto il Perugino, dei suoi seguaci e di artisti locali, tra cui spicca Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio.

Si segnala la cappella dei Priori, affrescata da Benedetto Bonfigli con episodi della vita di sant’Ercolano e san Ludovico di Tolosa, un brano di storia e di urbanistica locale.



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