Palazzo Cornaro

Il palazzo è situato in via della Stamperia, con entrata su via del Tritone, nel rioneTrevi (nome derivato dalla storpiatura di ‘Trivio’, incrocio di tre strade) a pochissimadistanza dalla famosissima fontana e vicino la chiesa di S. Maria in Trivio.Come già altri importanti edifici cinquecenteschi romani, anche questa residenzasignorile fu edificato per celebrare la notorietà della famiglia committente. In questocaso il nobile casato, di origine veneziana, dei Cornaro che contava tra i suoi membrianche il cardinale Francesco fautore della Lega Cristiana nel 1598 tra Carlo V, laSerenissima, il Papa e gli altri stati italiani contro i Turchi. Come accadeva spessoall’epoca, il palazzo passò attraverso diversi proprietari, tra cui i Ceva, e nella secondametà del 1600 arrivò in possesso di Camillo Pamphilj, figlio della nobildonna Olimpia alla quale sono legate molte leggende popolari – su di lei si diceva che fosse
ammaliatrice di uomini di potere e che fu addirittura l’amante del papa Innocenzo X suo cognato –.

Il progetto della seconda metà del 1500, commissionato dal cardinale Luigi all’architetto siciliano Iacopo o Giacomo del Duca, allievo di Michelangelo – progettista inoltre della facciata della vicina chiesa di S. Maria in Trivio nel 1575– prevedeva l’accorpamento di edifici già esistenti e la costruzione di un primo piano, uno ammezzato e di un ultimo cosiddetto ‘nobile’ con ampie stanze decorate ad affreschi e fregi. All’interno le sale furono affrescate sia nel 1500 con vedute allegoriche e paesaggi sia nel periodo fascista.

Divenuto sede della Stamperia Camerale il palazzo fu notevolmente modificato; venne infatti allungato con l’accorpamento di altri edifici e la semplice facciata venne abbellita di un portale con quattro colonne in travertino su cui poggia un balcone. Dettagli interessanti sulla parte anteriore sono inoltre delle maschere a forma di visi femminili con dei canestri sul capo che sorreggono le mensole della cornice.

Tra i personaggi famosi ospitati una targa ricorda che qui vi morì Maria di Savoia, figlia di Carlo Emanuele I, nel 1636.
Sotto il periodo fascista fu sede del Ministero delle Corporazioni fasciste fondato nel 1926 divenuto poi Ministero dell’Industria, del Commercio e del Lavoro.
Interessante è la tesi secondo cui per alcuni studiosi qui, nella seconda metà del XVII secolo, fosse attivo il pittore Tommaso Luini detto Caravaggino. Studio basato sul ritrovamento di due olii su cuoio che molto probabilmente facevano parte di una serie usata a copertura ed abbellimento delle pareti del palazzo e che farebbero pensare allo stile dell’artista. Le due scene illustrano uno l’episodio della Lega Cristiana mentre l’altro descrive l’ampliamento del palazzo stesso in cui si distinguono i ritratti dell’architetto del Duca e del cardinale Luigi Cornaro.



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