Il nuovo vocabolario della moda italiana

Questo evento si è tenuto nel passato

La mostra è dedicata a Elio Fiorucci

A cura di Paola Bertola e Vittorio Linfante
Progetto di allestimento: Martino Berghinz
Progetto grafico: Zetalab

Una mostra unica nel suo genere, nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti. Marchi e creativi che negli ultimi 20 anni hanno rinnovato e recuperato il DNA culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un linguaggio del tutto originale.

Il nuovo vocabolario della moda italiana analizza questo linguaggio e la nuova natura della moda italiana attraverso il lavoro dei suoi protagonisti e le loro molteplici espressioni. Dal prêt-à-porter allo streetwear, dalle calzature agli occhiali, dai bijoux ai cappelli: un inedito vocabolario di stile e produttività.

La mostra è un’accurata messa in scena del tratto di storia recente del made in Italy, a partire dal 1998, l’anno che segna il concreto passaggio a un mondo interconnesso dal web, alle nuove forme della comunicazione; dieci anni prima della grande crisi globale del 2008, che investe le economie occidentali e mette in crisi i paradigmi economici, sociali e culturali della post-modernità. Il 1998 è l’anno spartiacque tra il “prima” e il “dopo”; tra chi ha attraversato la crisi rigenerandosi e chi ne ha tratto la spinta per intraprendere un percorso autonomo.

Oltre cento realtà tra le più importanti del panorama contemporaneo partecipano alla mostra con i propri prodotti e progetti. Sono stilisti e marchi, selezionati con l’approccio didattico-scientifico di un sistema a fasi successive dai curatori Paola Bertola e Vittorio Linfante insieme con il Comitato Scientifico della mostra (presieduto da Eleonora Fiorani e composto da Silvana Annicchiarico, Gianluca Bauzano, Patrizia Calefato, Enrica Morini, Domenico Quaranta e Salvo Testa), e avvalendosi di un nutrito gruppo di “advisor” esperti del mondo della moda (comunicatori, stilisti, giornalisti, produttori, distributori…).

Perché “vocabolario”? Per sintetizzare, illustrare, definire le caratteristiche fondanti del made in Italy contemporaneo, oggi ancora in fase di scrittura e di evoluzione.

«Se da una parte il “fatto in Italia” è riconosciuto nel mondo come eccellenza, dall’altra è tipicamente rappresentato da marchi e stilisti affermatisi sino agli anni Novanta, negando in un certo senso la sua capacità di rigenerazione. Eppure, confermando la storica attitudine all’auto-organizzazione italiana, una nuova generazione sta scrivendo da tempo un linguaggio riconfigurato della moda italiana. Questo grazie alla valorizzazione di risorse accessibili in Italia e scomparse altrove: l’attitudine progettuale diffusa, i patrimoni di cultura materiale, le piccole reti di laboratori, le manifatture periferiche», spiegano i curatori Bertola e Linfante.

“Vocabolario”, dunque, nel suo significato di “repertorio di termini e locuzioni” è il mezzo per definire e cristallizzare il nuovo linguaggio del made in Italy.

Per valorizzare il contenuto progettuale dei capi, degli accessori e per esprimere con forza il concetto di “vocabolario”, la mostra è strutturata in un percorso composto da Lemmi che sintetizzano ognuno un concetto tipico e rinnovato del made in Italy. Per esempio: Materia, Costruzione, Ornamento, Dettaglio, Laboratorio… ognuno caratterizzato da istallazioni che illustrano il prodotto e il relativo processo creativo, dal cartamodello, agli accessori, dalle prove di lavorazione alle componenti.

La mostra è articolata in 3 macro sezioni:

Vocabolario: qui i prodotti sono organizzati intorno a concetti chiave, così da rappresentare i diversi approcci progettuali che ricontestualizzano gli elementi archetipici del prodotto italiano.

Narrazioni: dove viene tracciata la mappa del sistema di produzione culturale e comunicativa che ruota intorno alla moda: fotografia, illustrazione, nuovi media, editoria, video-arte.

Biografie: è la sezione che concentra la narrazione sulle storie dei singoli stilisti e marchi cui si deve il nuovo linguaggio della moda made in Italy.

Orari
Martedi - Domenica
10.30 - 20.30
Lunedì chiuso

Ingresso
8,00/6,50/5,50 Euro
Biglietto unico per tutte le mostre 10,00 Euro

Come arrivare:
In metropolitana
La fermata della metropolitana più vicina alla Triennale è Cadorna sulla Linea 1 (Rossa) a circa 600 metri.
Uscite in superficie e, tenendo la stazione alla vostra sinistra raggiungete Via Pietro Paleocapa, attraversate la strada e percorrete Via Pietro Paleocapa, dopo circa 150 metri diventerà Viale Alemagna. Percorrete Viale Alemagna per 350 metri e troverete la Triennale alla vostra destra.

In treno
La stazione più vicina è MILANO CADORNA. Uscite dalla stazione e andate a sinistra fino a raggiungere Via Pietro Paleocapa, attraversate la strada e percorrete Via Pietro Paleocapa, dopo circa 150 metri diventerà Viale Alemagna. Percorrete Viale Alemagna per 350 metri e troverete la Triennale alla vostra destra.

Da Milano Centrale, Milano Lambrate e Milano Porta Garibaldi prendete la metropolitana Linea 2 (Verde) in direzione Assago Forum / Abbiategrasso e scendete a Cadorna. Uscite in superficie e, tenendo la stazione alla vostra sinistra raggiungete Via Pietro Paleocapa, attraversate la strada e percorrete Via Pietro Paleocapa, dopo circa 150 metri diventerà Viale Alemagna. Percorrete Viale Alemagna per 350 metri e troverete la Triennale alla vostra destra.

Da Milano Porta Genova prendete la metropolitana Linea 2 (Verde) in direzione Gessate / Cologno e scendete a Cadorna. Uscite in superficie e, tenendo la stazione alla vostra sinistra raggiungete Via Pietro Paleocapa, attraversate la strada e percorrete Via Pietro Paleocapa, dopo circa 150 metri diventerà Viale Alemagna. Percorrete Viale Alemagna per 350 metri e troverete la Triennale alla vostra destra.

In autobus/tram
La Triennale è raggiungibile con il Tram linea 1 e l’autobus 61.



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