Il piacere dell'onestà

Questo evento si è tenuto nel passato

Leo Gullotta

La storia racconta di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, che accetta solo per il piacere dell'onestà di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il rispettabile marchese Fabio Colli.

«Onestà», parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca, dove prodotti e momenti di vita vissuta vengono modificati in maniera cangiante e definente, sull'orlo di un dramma che si pone di fronte all'eterno aut aut di una società alla ricerca di un'equa liceità. Nella visione pirandelliana, il nostro protagonista nell'indossare il costume dell'Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose e la condotta morale del Baldovino diventa da questo momento inattaccabile e questi si chiude dentro la propria onestà sfidando convenzioni sociali ed egoismi personali.

Una società che ha paura della diversità, perché essere onesti significa essere diversi, e che fa del tutto per annichilire l'elemento considerato spurio con tutti i mezzi, anche quelli più perversi. Messo alle strette nella manovra di farlo contravvenire alle proprie responsabilità, Angelo Baldovino mantiene intatta la propria “maschera” di uomo onesto, finendo così per mettere a nudo la disonestà di tutti gli altri.

Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l'essere e l'apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto delle convenzioni e del conformismo della società. Come approdato, il nostro protagonista se ne andrà per l'unica strada legittima, ma colei a cui si unì per salvarla dall'ottusa convenzione gli sarà accanto, facendo sì che una lacrima di vittoria lo premiasse nell'issar la vela dell'Onestà. Tutta la vicenda, letta oggi con occhi rapportati alla realtà in cui mi muovo, fa sì d'indurmi a rappresentarla come una gran bella favola, dove il “cattivo” prende su di sé l'immagine del buono e le anime dei così detti “per bene” assumono l'espressione della bestialità.

Come arrivare:
Con i mezzi pubblici
Il Teatro Nuovo di Milano si trova a pochi passa dalla fermata della metropolitana della Linea 1 (rossa) SAN BABILA.

In treno
Da Milano Centrale: prendete la Linea 3 (gialla) in direzione San Donato e scendete alla fermata DUOMO. Da qui prendete la Linea 1 (rossa) in direzione SESTO FS e scendete alla prima fermata, SAN BABILA.

Da Milano Porta Garibaldi: prendete la Linea 2 (verde) in direzione Abbiategrasso/Assago Forum e scendete alla fermata di CADORNA. Da qui prendete la Linea 1 (rossa) in direzione Sesto FS e scendete a SAN BABILA.

Da Milano Cadorna: prendete la Linea 1 (rossa) in direzione Sesto FS e scendete a SAN BABILA.

Da Milano Lambrate: prendete la Linea 2 (verde) in direzione Abbiategrasso/Assago Forum e scendete alla fermata LORETO. Da qui prendete la Linea 1 (rossa) in direzione Bisceglie/Molino Dorino e scendete a SAN BABILA.

Da Milano Porta Genova: prendete la Linea 2 (verde) in direzione Cologno/Gessate e scendete a CADORNA. Da qui prendete la Linea 1 (rossa) in direzione Sesto FS e scendete a SAN BABILA.

In auto
Il Teatro Nuovo si trova proprio in centro a Milano.



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