La nuova Europa. Giovani artisti Ungheresi

Questo evento si è tenuto nel passato

La Mostra è una ricognizione sulla giovane Arte Ungherese, erede di una grande tradizione artistica, che ha conservato, e oggi sta rivitalizzando, la propria identità culturale, memore del retaggio della Mitteleuropa, dopo il lungo travaglio determinato dagli avvenimenti storici del primo e del secondo 1900 durante la lunga permanenza dell'Ungheria nella sfera del blocco sovietico. Saranno esposte a Potenza circa 60 opere tra dipinti e sculture di 21 giovani artisti ungheresi.

Nella selezione degli artisti si percepisce il trascorrere di tre generazioni che possono essere comprese tra il 1964, nascita di Robert Csáki, e il 1982, anno di nascita di Márta Czene.

La prima generazione, che maggiormente ha sofferto la condizione politica, è caratterizzata da un gruppo che si è concentrato con passione e rigore negli studi della grande tradizione dell'arte internazionale del passato, come si può comprendere osservando l'opera pittorica di Csáki, o le sculture di Taubert e Párkányi; altri artisti, partendo dagli stessi presupposti hanno letteralmente reinventato un canone espressivo personale, strettamente individuale all'interno del linguaggio pittorico, come nel caso di Attila Szucs e di Adrián Kupcsik.

Alla seconda generazione, nella quale è compreso il maggior numero di artisti, possiamo collegare personalità che sentono fortemente il bisogno del racconto, come Márton Takáts, Mozés Incze, Gabór Szenteleki oppure, come nel caso di Dorottya Szabó, di Balázs Duronelly e di Rabóczky Judit, tutti artisti che cercano, attraverso mezzi espressivi meno convenzionali, di portare l'osservatore ad una riflessione diversa, sia sull'opera d'arte che sul suo destino. Casi isolati di riflessione intima sono impersonati da Attila Kondor, Imre Elek, Borbála Szanyi e, nella maniera originale di un primitivismo metropolitano, da Krisztian Sándor.

Alla generazione dei più giovani, nati negli anni Ottanta, appartengono scelte stilistiche molto individuali come possiamo riscontrare nel lavoro di József Csató e di Andrea Papageorgiu, di Eszter Sipos e di Ágnes Verebics, di Ágnes Tóth e Márta Czene. Si passa da una figurazione del quotidiano con un pensiero a Bonnard di Csató, all'impostazione pop di Sipos, alla passione per la manipolazione del fotogramma di Verebics, fino al rapporto di riflessione sull'io di Ágnes Toth e a quello letteratura-cinema privilegiato da Márta Czene, due delle artiste di punta di questa selezione.

I giovani ungheresi, artisti nel tempo della globalizzazione, sono presenti nel panorama internazionale come i loro colleghi inglesi o cinesi, americani o giapponesi. Tutti hanno il loro sito internet e non perdono occasione per rimandarti a quel luogo dell'anima per mostrarti tutta la loro produzione, ma io credo – conclude Laura Gavioli- che internet sia praticamente un importantissimo luogo della documentazione, più utile come memoria di un'immagine che per comprendere il valore artistico di quell'opera: come si può capire quello di cui si sta parlando attraverso una misera e neanche tanto stabile riproduzione? In questo senso il computer ci offre un panorama di figurine, utile se abbiamo già visto quelle opere oppure se l'artista è un filmaker o un fotografo, per la maggiore affinità dei mezzi in questione, ma per i giovani artisti ungheresi, pittori e scultori, il momento della conoscenza è la mostra, il luogo della verità.

Ingresso libero

Orario:
dal martedì alla domenica: ore 9.00-13.00 e 16.30 - 20.30

Come arrivare:
In AUTO:
Imboccare l'Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria e uscire a Potenza;
Imboccare la A16 Napoli - Bari e uscire a Candela.

In TRENO:
Ferrovie dello Stato.
Linea Foggia - Potenza
Linea Napoli - Potenza - Taranto

Il centro storico è raggiungibile con le scale mobili.



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