Dante Incontra Albertazzi

Sul palcoscenico Albertazzi si impadronisce dei testi, li fa suoi con un’espressione artistica totale: uno sguardo, una posa, una intonazione, un sorriso, gli stessi – sempre – ma pur sempre specifici alla circostanza, connotatori di una creatività, che non è finzione ma realtà continua, verità, modo di essere, espressione estetica allo stato puro ed ama suscitare visioni, creare con il pubblico un rapporto vitale.

Questa è una lettura di Dante e su Dante mitigata da percussioni dal vivo. L’attore non recita alcuni versi – a suo avviso i più belli –, ma dialoga sul sommo Poeta con i grandi della letteratura, che a lui si sono ispirati. Dante è fatto per essere letto e discusso.

Albertazzi non ha una scaletta precisa, improvvisa. Alcuni canti sono splendidi e lo catturano. Come non citare il XXVI dell’Inferno e Ulisse o l’ultimo con il conte Ugolino? La vicenda del conte terribile e dolorosa. L'utopico sogno di Ulisse di andare oltre le barriere della conoscenza, la delicata storia d'amore di Paolo e Francesca, ma, soprattutto, la venerazione per la bella e angelicata Beatrice: un volto più umano e familiare in questa ‘lectura Dantis’ fatta da uno dei più grandi attori italiani del secondo Novecento.

Charlie Chaplin asseriva che ‘Il requisito fondamentale per un grande attore è che si piaccia quando recita’ ed Albertazzi al termine del recital era soddisfatto della performance. 
 

Info e prenotazioni: www.infotickets.it