Il Monaco nel Letto. Commedia Musicale in due atti
Questo evento si è tenuto nel passato
Libero riadattamento da ‘O Scarfalietto di E. Scarpetta Scritto e diretto da Enzo Avolio
Con
GIANNI NAZZARO
DONATELLA PANDIMIGLIO
E con la partecipazione di Luigi Montini
Musiche originali di Stefano Fresi
Teatro Greco
Via Ruggero Leoncavallo, 16 - Roma
Debutta il 26 aprile al Teatro Greco di Roma una delle più divertenti commedie scritte da Eduardo Scarpetta, non a caso allestita, dal suo esordio ad oggi, almeno una volta all’anno, registrando spontanei pienoni a teatro. Si tratta de ‘O Scarfalietto, rielaborata per l’occasione dal regista Enzo Avolio con il titolo Il Monaco nel letto.
L’opera, che ha riscosso sin dalla sua nascita, enormi consensi, è una macchina brillante di sicuro richiamo che vede la partecipazione di due interpreti di elevato spessore e livello artistico come Gianni Nazzaro e Donatella Pandimiglio nei panni dei coniugi protagonisti.
Il taglio di un atto nel testo e il rimaneggiamento di alcuni personaggi mirano ad offrire al pubblico più eterogeneo una fruibilità nazionale di un “gioiellino” del teatro internazionale sino ad oggi pigramente relegato al teatro vernacolare partenopeo.
La mostra di “maschere” e “caratteri” spinti dal disegno di regia sino all’eccesso farsesco confida nel bagaglio di esperienza teatrale dei due noti attori che in questa nuova versione, assumono anche nuovi cognomi (come tutti gli altri personaggi interpretati da Franco Fontana, Ketty Roselli, Achille D’Aniello, Raffaele Proietti, Vincenzo Gentile, Claudio Giova); il cartellone si fregia della partecipazione dell’attore Luigi Montini nei panni del giudice.
Autore delle straordinarie musiche di scena è il maestro Stefano Fresi, che ha concepito una colonna sonora tra le atmosfere francesi dell’Operetta e il musical di Kurt Weill. L’aggiunta di quadretti musicali cantati – afferma Avolio - è l’ulteriore impreziosimento di un copione già di per sé ricco di elementi di sicura efficacia spettacolare.
Un particolare studio è stato inoltre compiuto sulla scenografia, che mira a contrapporre i costumi e gli arredi realistici dell’epoca ad un impianto scenico essenziale, atto a stimolare lo spettatore nella ricostruire fantasiosa degli ambienti in cui si svolge l’azione.
Minuziosa attenzione, infine, al lavoro testuale, in cui la genuinità dei dialoghi e degli schemi comici spinti sino ad un’anacronistica ingenuità mirano ad un estemporaneo confronto tra il linguaggio di un’epoca caratterialmente romantica e la tecnologicamente avanzata, ma forse più cinica, “new age”.